Sardine in campagna elettorale: per quale candidato?

Il movimento delle sardine ha lanciato il  tour ” – selfie + Politica ” che percorrerà tutte le regioni dove si terranno elezioni regionali.
Praticamente dunque una campagna elettorale.

Non essendo un partito, né una lista non si capiscono bene i fini di questo tour elettorale e sorgono degli interrogativi.

  • Per quale candidato anti-lega si schiereranno le sardine ?
    Sarebbe onesto dirlo subito, anche perché propagandare il voto contro qualcuno a prescindere dagli altri candidati non aiuta a rendere chiaro il dibattito politico.
    E un pronunciamento nelle ultime settimane a favore dei candidati PD farebbe sospettare che tutto il movimento sia uno strumento, assai poco spontaneo, pensato e creato per trasportare verso il “voto utile” una certa quantità di consensi giovanili o meno, simpatizzanti della sinistra o del M5S, ma anche attirati dal carattere “apartitico” delle sardine.
  • Se le sardine partono per fare “una scorpacciata di umanità, di comunità e di realtà, per sostenere una politica di prossimità, per poter parlare di luoghi, di persone, di temi”, allora perché questi temi non fanno parte della loro piattaforma politica?
    Che campagna elettorale faranno le Sardine in Toscana, per esempio?
    “Abbiamo scelto delle realtà che definiscono il nostro campo politico: migranti, braccianti, antifascismo, diritti Lgbt” ha dichiarato il leader fondatore Mattia Santori.
    E il territorio, l’ambiente, la gestione dei rifiuti, la sanità pubblica, le grandi opere, la difesa dei beni pubblici, che sono o dovrebbero essere le questioni  e le competenze su cui si confronteranno i candidati alla presidenza della Regione, non sono temi politici degni dell’interesse delle sardine? O forse sono temi troppo controversi quando si tratterà di rendere esplicito l’endorsement?