Perchè non voto la Sinistra

Da convinto elettore di sinistra da anni ormai non voto la Sinistra e quando rifletto su questa stravagante situazione personale mi scontro sempre sulla difficoltà di chiarire a me stesso l’apparente paradosso.

Ho votato da giovane per il PCI, mentre oggi non voto il PD, ormai da un decennio. Oltre a non votare per il cosiddetto “centro-sinistra” del Partito Democratico (e questo non occorre spiegarlo), non voto per la cosiddetta “sinistra” (Rifondazione Comunista, Sinistra Arcobaleno, SEL, Rivoluzione Civile, SI ecc.) .

I motivi proverò a sintetizzarli in tre punti:

  1. Non ho votato e non voto per le varie e variopinte aggregazioni di sinistra perché, almeno finora,  sono state politicamente irrilevanti, non semplicemente minoritarie ma assolutamente marginali e ininfluenti; sia a livello nazionale, sia a livello locale; sia a causa della propria incapacità a interpretare efficacemente il ruolo democratico dell’opposizione, sia a causa di leggi elettorali che hanno permesso solo occasionalmente l’elezione di rappresentanti.
    Nel pensiero di molti “politologi”, il voto a sinistra è un voto a favore della stabilità del sistema, proprio a causa di tale irrilevanza.

  2. Non ho votato e non voto per forze politiche che sono state, nel passato  più o meno recente, capitanate da personaggi improbabili che alla distanza si sono rivelati non solo inconsistenti politicamente, ma anche falsi, privi d’identità e di valori come Bertinotti e le sue simpatie per Comunione e Liberazione o come Vendola giunto a comprarsi un figlio, violando i diritti individuali dell’essere umano, riducendo a merce e portando nel fango ogni ideale etico di cui si faceva portabandiera.

  3. Non voto per partiti politici che, a parte qualche rara occasione, riducono il dibattito, l’azione politica e i programmi a solo due punti essenziali: l’accoglienza dell’immigrazione e i diritti civili degli omosessuali. Ho rispetto per i profughi e per gli stranieri che cercano un futuro in Italia; ho rispetto per le rivendicazioni ragionevoli degli omosessuali e le appoggio. Tuttavia credo che la complessità sociale e la complessità dei problemi economici e ambientali a cui ci troviamo di fronte abbiano bisogno di una visione più sincera e più ampia che la sinistra autoreferenziale e miope di oggi finora non ha avuto.

    Se l’attuale dibattito porterà a superare questi limiti, potrò sempre cambiare idea, ma quello che sento in quest’ultimo periodo non mi sembra promettere molto.